Un modello matematico di questo tipo si dice iterativo o discretizzato. Il termine iterativo deriva dal verbo iterare che significa ripetere. Infatti per calcolare il valore della uscita ad un certo istante di tempo, occorre ripetere più volte il calcolo della stessa equazione. Ad esempio, se con Dtg = 30 min si volesse calcolare il valore di N due ore dopo l'istante iniziale, sarebbe necessario ripetere quattro volte il calcolo del modello iterativo. Il nome discretizzato si riferisce invece al fatto che, calcolando l’equazione, il valore dell’incognita può essere determinato solo in un certo numero di istanti di tempo ben precisi (cioè Dtg, 2.Dtg , 3.Dtg ecc.) o, come preferiscono dire i matematici, in un certo numero di istanti discreti.
Un modello iterativo è dunque una formula, la quale
deve essere ripetuta più volte, usando ogni volta il
risultato del calcolo precedente, per determinare i valori
assunti dalla variabile di uscita in una successione di
istanti discreti.
Le equazioni iterative si differenziano dalle
cosiddette equazioni finite o
algebriche,
nelle quali è sufficiente un solo calcolo per ottenere il valore desiderato.
Tutti i sistemi numerici trattati nel precedente capitolo erano descritti da
modelli matematici di tipo finito. Ad esempio, per il sistema
partitore resistivo il modello matematico
è algebrico in quanto, per determinare il valore di
Vu, basta conoscere il
valore dei parametri R1 e R2 e dell'ingresso Vin nello
stesso istante di tempo t.
Naturalmente, se si volesse calcolare
Vu(t) in più di un istante di tempo, occorrerebbe ricalcolare
il modello finito per ogni istante t:
tuttavia, per conoscere l'uscita in un solo dato istante, qualunque esso
sia, è sufficiente un solo calcolo dell'equazione finita. Ciò non accade con
i modelli matematici iterativi, nei quali il numero di calcoli (iterazioni)
aumenta sempre al crescere di t.
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