ELEMANIA
Sistemi - Confini
Il metodo sistemico

Abbiamo visto come nella definizione di sistema sia largamente presente l’elemento “soggettivo”, cioè come l’osservatore sia di fondamentale importanza per poter dire che un certo oggetto è un sistema. In estrema sintesi, ogni cosa può essere oppure non essere un “sistema”, a seconda del metodo di studio applicato dall’osservatore. Pertanto definire un “sistema” è essenzialmente una questione di metodo.

Studiare un sistema implica l’applicazione di un certo numero di “regole” che vengono dette metodo sistemico. Il metodo sistemico è un procedimento di studio applicabile a qualsiasi oggetto. Infatti poiché tutto può essere considerato un sistema, qualsiasi “oggetto” si presta all’applicazione del metodo sistemico. 

Confini

Supponiamo dunque ad esempio di voler studiare il moto di una barca a vela. La barca a vela costituisce dunque il nostro “sistema”. La prima operazione da effettuare, per applicare il metodo sistemico allo studio della barca, consiste nel definire esattamente il confine del sistema. Il “confine del sistema” è in molti casi una superficie geometrica chiusa, per mezzo della quale è possibile separare ciò che appartiene al sistema da ciò che invece è esterno al sistema stesso (il cosiddetto mondo esterno).

Ad esempio, per il sistema barca a vela, il confine potrebbe essere semplicemente la superficie esterna della barca, compresa la vela: ciò che si trova all’interno di tale superficie costituisce il sistema, ciò che si trova fuori da tale superficie è invece il mondo esterno al sistema. In altri casi non è però possibile trovare una superficie chiusa che racchiuda completamente il sistema: si pensi ad esempio al problema di studiare il sistema scolastico italiano oppure la seconda guerra mondiale (ebbene sì, anche questo è un sistema !) o ancora il sistema nervoso di una persona.

In tutti gli esempi precedenti per confine del sistema si intende piuttosto una regola, mediante la quale sia possibile separare chiaramente ciò che fa parte del sistema dal mondo esterno. In sostanza i confini definiscono il sistema.

Ad esempio il confine del sistema “seconda guerra mondiale” potrebbe essere costituito dalla individuazione dei luoghi che furono teatro della guerra stessa e del periodo di tempo in cui la guerra si svolse.

L’identificazione del confine di un sistema potrebbe sembrare un’operazione piuttosto semplice ed oggettiva, nel senso che diversi osservatori, posti di fronte allo stesso oggetto, sceglierebbero tutti lo stesso confine. In realtà la scelta del confine è spesso un’operazione molto delicata, la quale dipende fortemente dall’osservatore, cioè da chi studia il sistema. Si tratta dunque di una decisione soggettiva e, in grande misura, arbitraria. In sostanza ogni osservatore può scegliere per un dato sistema il confine che preferisce. Ciò non significa però che scelte differenti portino sempre agli stessi risultati, come illustra il seguente esempio.

Supponiamo che la pubblica amministrazione debba decidere se chiudere oppure mantenere in esercizio una certa linea ferroviaria, la quale collega una grande città con i paesi circostanti. Per prendere la decisione, l’amministrazione confronta i costi di esercizio della linea stessa con i ricavi nel corso di un anno. Poiché risulta che i costi superano i ricavi, viene presa la decisione di chiudere la linea ferroviaria in perdita. Come conseguenza di tale scelta, i pendolari, che usavano tutti i giorni il treno per raggiungere il posto di lavoro, si trovano costretti a usare l'automobile. Ciò provoca intasamenti stradali nelle ore di punta e, conseguentemente, un aumento dei tempi necessari per arrivare a destinazione. Ciò si traduce immediatamente in una perdita di ore lavorative ed in una diminuzione della produttività. Inoltre la strada, sovrautilizzata, deve presto subire lavori di ampliamento, che costano soldi alle casse pubbliche. Per giunta aumentano gli incidenti su quel tratto stradale, con un notevole incremento dei costi sia umani che economici per la collettività. Come conseguenza finale, lo Stato si trova a dover spendere più soldi di prima (per le ambulanze, gli ospedali, il carro attrezzi ecc.) dopo la chiusura della linea ferroviaria, invece di risparmiare come sembrava inizialmente. La scelta errata di chiudere la ferrovia dipende da come è stato definito il confine del sistema. Infatti, considerando come sistema la sola linea ferroviaria, sono state del tutto trascurate le esigenze degli utenti della linea stessa! Una scelta più previdente sarebbe stata quella di includere all'interno del confine tutto il sistema dei trasporti locali, di cui la linea ferroviaria era solo una parte. Come si vede la scelta del confine di un sistema è libera, ma, se non viene effettuata con la dovuta attenzione, può portare a gravi errori di valutazione! 

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