Il secondo passo nell’applicazione del metodo
sistemico consiste nella scelta delle uscite del sistema.
Per
uscita si intende ciò che l’osservatore è
interessato a studiare del sistema.
Una volta scelti il confine e le uscite di un
sistema, è possibile individuare gli
ingressi del sistema stesso.
Gli ingressi sono le
azioni che il mondo esterno esercita sul sistema e che
influenzano i valori delle uscite.
Naturalmente per poter identificare gli ingressi, è
necessario stabilire prima ciò che appartiene al sistema e ciò che invece fa
parte del mondo esterno, poiché altrimenti non sarebbe possibile capire
quali sono le azioni esercitate dall’esterno sul sistema.
Anche la scelta delle uscite influisce però sulla determinazione degli ingressi: infatti il metodo sistemico non richiede che si prendano in considerazione tutte le azioni del mondo esterno sul sistema, ma solo quelle azioni che possono influire sulle uscite scelte. Ad esempio nel caso della barca, si supponga di aver scelto come uscita la velocità della barca. Le azioni del mondo esterno sul sistema sono molteplici: ad esempio la forza del vento, l’attrito esercitato dall’acqua sullo scafo, la temperatura dell’acqua e quella dell’aria (dalle quali dipende la temperatura nella barca) ecc. Tuttavia, fra gli ingressi elencati, solo i primi due (forza del vento ed attrito dell’acqua) sono significativi al fine di determinare l’uscita scelta. Infatti la temperatura dell’acqua e quella dell’aria non influiscono (almeno in prima approssimazione) sulla velocità della barca. Naturalmente la scelta degli ingressi sarebbe del tutto diversa, scegliendo come uscita la temperatura sotto coperta nella barca.
Dal momento che la determinazione degli ingressi dipende dalla scelta del confine e dalla scelta delle uscite del sistema e dal momento che tali scelte di confine ed uscite sono in gran parte soggettive (cioè dipendono notevolmente dall’osservatore e non solo dalle caratteristiche “oggettive” del sistema studiato), possiamo facilmente concludere che anche la determinazione degli ingressi è un’operazione soggettiva ed in gran parte arbitraria.
Tale soggettività viene ulteriormente accentuata dal fatto che non tutti gli ingressi che possono in teoria avere influenza sull’uscita vengono di solito presi in considerazione, ma solo quelli che sono ritenuti significativi, cioè importanti. Ad esempio nel caso della barca, se un gabbiano si posa in cima all’albero, questa certamente è un’azione del mondo esterno sul sistema ed, in linea di principio, potrebbe influire sull’uscita scelta (la velocità della barca). Tuttavia tale influenza è probabilmente minima e possiamo ragionevolmente decidere di trascurarla, cioè di non considerare il gabbiano come un ingresso del sistema (ingresso non significativo). In altri casi più complessi, la decisione di tenere conto oppure di trascurare un certo ingresso potrebbe essere meno immediata ed in generale essa dipende solo dalla scelta soggettiva dell’osservatore, il quale decide in base al grado di precisione dello studio che vuole effettuare.
Ad esempio, dovendo
studiare un amplificatore elettronico, la temperatura ambientale
certamente influisce sulle prestazioni dell’amplificatore e ne può far
variare il guadagno e la tensione di uscita. Tuttavia, se non si vuole
un grado di precisione molto elevato, in prima approssimazione è di
solito possibile trascurare l’influenza della temperatura esterna
sull’amplificatore, cioè si può non includere la temperatura esterna fra
gli ingressi del sistema. Nel caso del sistema barca possiamo ad esempio
considerare come ingressi significativi la forza del vento che spinge la
vela e la forza di attrito esercitata dall'acqua sullo scafo.
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